Dopo la squalifica ufficiale dal reality brasiliano La Fazenda, Nego Do Borel ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram in cui ribadisce la sua innocenza e minaccia di suicidarsi.
Il reality show continua anche al di fuori dalla portata delle telecamere. Nego Do Borel, il presunto stupratore di Dayane Mello, ha pubblicato sui suoi account social un video in cui commenta l’accaduto e i motivi della squalifica dal reality show La Fazenda.
Nego Do Borel si proclama innocente; malgrado le registrazioni e gli atti filmati dalle telecamere dimostrino l’esatto contrario. Il cantante afferma di aver solo “dormito” con la modella e di non averle fatto nulla di male. In lacrime Nego Do Borel afferma: “Ho dormito accanto a qualcuno, sì, ubriaco. Volevo stare con lei e lei voleva stare con me, non era da lì, c’era già una storia.”
In un momento di grande stress il cantante accusa la gente di avergli fatto subire un pre-processo e un autentico linciaggio mediatico: “Non sono il mostro che dicono le persone,” sostiene tra le lacrime e gioca la carta della commozione raccontando di avere una figlia piccola a casa.
Borel ribadisce che a suo avviso Dayane Mello era consenziente – malgrado le sue risposte e quanto filmato dalle telecamere mostrino l’esatto contrario. Ma il cantante brasiliano continua la sua irreprensibile auto-difesa, nel punto culmine del video arriva a dire di non ritenersi un “santo” e di riconoscere le sue mancanze. Poi giunge a fare affermazioni più pesanti in cui minaccia addirittura di togliersi la vita:
“Non capisco. Finirò per togliermi la vita, non sto bluffando, parlo dal profondo del mio cuore. Mi chiedo cosa ho fatto per meritarmi così tanto odio, mi chiamano bandito. Gli amici mi hanno abbandonato, non hanno voluto ascoltarmi.“
Sarà la polizia a indagare sul caso, a stabilire le giustizie e i torti delle parti in causa. La polizia civile brasiliana ha aperto un’inchiesta per indagare sul cantante. “Aspettiamo che lo scopra la polizia,” conclude Nego Do Borel. Ma purtroppo le prove contro di lui ci sono – le registrazioni delle telecamere del resto parlano chiaro – e sono schiaccianti.